Un'accetta che spacca il legno, il crepitio del fuoco inframmezzato  dai colpi del martello sull'incudine, il truciolo spogliato sotto l'azione di una lama ben affilata.
I gesti precisi e sapienti,  la conoscenza e il rituale misterioso tramandato di maestro in allievo  per la costruzione dello strumento musicale sono custoditi  in ogni manufatto superstite delle antiche botteghe artigiane.

Cerco di leggere questo libro muto per ogni strumento, analizzando meticolosamente  quanti più esemplari possibile per ritrovarne la concezione, il timbro, l'intonazione.

Ricostruisco gli utensili alla forgia basandomi su vecchi arnesi,  reperti museali, fonti come l'Encyclopédie di Diderot e D'alembert e sull'esperienza.
Mi sforzo di ascoltare il materiale, le sue venature e particolarità,  lascio che l'incontro tra il legno e l'acciaio della lama mi riveli ciò  che non posso più chiedere a Maestri ormai scomparsi.

Il risultato non deve essere la mera copia precisa al decimo di millimetro  di questo o quel reperto, ma un oggetto che ne abbia la stessa anima,  le stesse caratteristiche, concepito e nato quanto più possibile nello  stesso modo anche se in un'altra epoca.